L’estate del 2024 promette ancora una volta di essere un periodo d’oro per il turismo in Puglia, con alcune località pronte a registrare il “tutto esaurito”. Le previsioni globali indicano una ripresa dopo un leggero calo del 2023, con l’Unwto che anticipa numeri da record per i turisti internazionali, superando le statistiche pre-pandemia e segnando il 2024 come un anno di successi senza precedenti.

La Puglia tra le mete preferite

Secondo un sondaggio di Vamonos-Vacanze.it, 8 italiani su 10 stanno già pianificando le vacanze estive, con la Puglia che emerge come una delle destinazioni più ambite. Il sondaggio evidenzia un forte interesse per le vacanze culturali e quelle al mare, ponendo la Puglia in vetta alle preferenze regionali. La tendenza verso il turismo esperienziale conferma il desiderio di vivere vacanze uniche e di lusso.

L’incanto di Locorotondo e le sue innovazioni

Nel cuore della Puglia, Locorotondo si appresta ad accogliere i visitatori con un’offerta che spazia dall’enogastronomia al slow-tourism, valorizzando le tradizioni locali e promuovendo un approccio sostenibile al turismo. La regione si è impegnata in iniziative volte a migliorare il suo fascino, investendo in esperienze che arricchiscono la visita dei turisti.

Sfide e prospettive globali

Nonostante le rosee previsioni, il settore turistico deve affrontare sfide complesse, come i conflitti internazionali e le crisi economiche. Tuttavia, l’ottimismo per il viaggio rimane alto, con aspettative positive per l’Europa e il Medio Oriente, nonostante le incertezze.

Verso un’estate memorabile in Puglia

L’estate 2024 si annuncia come un momento di grande attesa per la Puglia e, in modo particolare, per i piccoli borghi nella zona dei trulli chiamata Valle D’Itria. Locorotondo, Ostuni, Alberobello, Martina Franca e Cisternino si confermano come destinazioni di eccellenza, pronte a offrire esperienze indimenticabili ai loro ospiti, attraverso quel modo di fare turismo spontaneo, genuino ma comunque attento e rispettoso. In questo triangolo meraviglioso, i visitatori avranno l’opportunità di scoprire una terra dall’ineffabile splendore, ma anche un contenitore di emozioni “culinarie” che fanno turismo a sé.

Locorotondo, la perla del Sud in cui si mangia benissimo

La Puglia è splendida tutta e per questo è davvero difficile consigliare una meta ideale. Ogni angolo di questa regione ha qualcosa da raccontare relativamente alle dominazioni passate e alle influenze ricevute dai popoli che l’hanno abitata. Tra tutte, però, spicca un paesotto che merita almeno una giornata intera per essere visitata e goduta: Locorotondo. Questa città, famosa per le sue abitazioni bianche e scintillanti chiamate “cummerse” e per i trulli, è un vero gioiello del Sud Italia.

Oltre alla sua ineguagliabile bellezza architettonica, Locorotondo è un paradiso per gli amanti del buon cibo. In Puglia si mangia bene un po’ ovunque, direte voi, ma in pochi sanno che Locorotondo, insieme a Cisternino e Martina franca, formano un triangolo gastronomico davvero differente. A parte la terra vocata alla coltivazione di ortaggi dal sapore unico, qui sono proprio le ricette ad essere differenti rispetto persino al vicinissimo capoluogo Bari.

Un’Osteria da non perdere

Tra le varie esperienze culinarie che questo luogo ha da offrire, tra Masserie e ristoranti incastonati nel centro storico, spicca l’Osteria Il Rosone, un ristorante che incarna perfettamente l’essenza della cucina tipica della Valle d’Itria con un menù che celebra i sapori antichi e contadini, preparati con ingredienti freschi e di stagione.

Questa osteria tipica locorotondese offre ai suoi ospiti l’opportunità di immergersi completamente nelle tradizioni enogastronomiche delle “massaie” del posto e visitarla è un must per chiunque desideri conoscere a fondo la gastronomia locale, rendendo l’esperienza di viaggio a Locorotondo ancora più memorabile. Qui farete la conoscenza di Peppino e Margherita, i titolari che sono stati i veri fautori del successo mediatico che si ripropone anche nel periodo natalizio.

Sono stati loro, infatti, ad aver ideato e sperimentato per primi (e a proprie spese) la forza attrattiva delle luminarie e degli addobbi, allestendo le viuzze del centro storico come se fosse un presepe vivente.